23 Novembre 2024

Svezia: dove il welfare è perfetto

A Lussemburgo incontriamo Henrik Stålspets, rappresentante del Performing Arts Network, un’organizzazione svedese che rappresenta tutte le arti performative. Hendrik ci racconta brevemente come funziona il sistema di finanziamento svedese alle arti performative, un sistema quasi interamente basato sull’apporto pubblico, ma che sta andando alla ricerca di facilitazioni per sostenere le sponsorizzazioni private.

Pubblico? sì, grazie!

In un recente articolo di Fittipaldi su L’Espresso, leggiamo un quadro disarmante: gli italiani non spendono più in cultura. Oltre a quello statale, si apre quindi un altro fronte. Come possiamo portare più gente ai nostri spettacoli?

Ecco l’articolo: Dante: ma chi è?

Il mercato, questo sconosciuto.

Diamo un volto a: 1. Cristine! e 2. Augusto Radice, presidente di Aidap -Federdanza (Agis). E’ una scatola cinese: AGIS contiene Federdanza, Federdanza contiene Aidap, Aidap contiene e rappresenta le compagnia di danza. Non tutte le compagnie riescono ad entrare in Aidap: l’accesso è regolato con meccanismi che ci sono poco chiari, ma se volete provare ad entrare basta che li contattiate. Aidap entra nei tavoli negoziali con il ministero della cultura e con la VII commissione cultura e rappresenta gli interessi delle compagnie di danza. Non è un sindacato, ma è solo un ente che aspira a rappresentarci nei confronti delle istituzioni.

In questo video Cristine ci spiega la posizione di Radice sulla nuova legge per lo Spettacolo dal Vivo. Radice si auspica che le compagnie tengano una posizione il più possibile pragmatica nei confronti della legge. Il mercato è lo spazio con cui ci dovremo confrontare sempre di più. Sfornare prodotti adatti al mercato, senza snaturare la ricerca artistica, ma tenendo conto anche che i nostri lavori devono essere visti e venduti. Che ne pensate?

Arteven, dove la danza ha carta bianca

Pier Giacomo Cirella (e la sua squadra di 14 persone) ci spiegano come il Veneto negli ultimi anni sia cambiato anche grazie alle buone pratiche dell’organizzazione e della promozione del pubblico della danza. La danza è cresciuta così tanto che l’intera regione si è trovata spiazzata di fronte ai risultati del monitoraggio, che ha rivelato come nel solo Veneto vivano e lavorino 117 tra compagnie e danzatori/coreografi indipendenti.