22 Novembre 2024

I 100 giorni del Teatro Valle Occupato

Sono passati 100 giorni da quando, il 14 giugno 2011, più di un centinaio di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo hanno occupato uno dei teatri storici di Roma, e sono diventati un punto di riferimento per tanti lavoratori italiani della cultura. Un patrimonio pubblico, gestito fino ad allora dall’ETI, che, a detta degli occupanti, stava per finire in modo poco chiaro nelle mani di privati. L’occupazione del Valle segna la crisi di un modello di gestione “dall’alto” dei beni culturali pubblici. Gli occupanti stanno elaborando un nuovo modello di gestione, che potrebbe adattarsi a tanti altri teatri pubblici. Siamo di fronte alla nascita di una Buona Pratica?

In Europa c’è trippa per gatti

Nell’Estate 2011 è cominciato il lungo iter che porterà alla definizione del bilancio europeo 2014-2020. Importanti novità sono previste per il settore culturale. Siamo solo all’inizio di un percorso che porterà, nel 2012-2013, alle definizione del nuovo programma “Creative Europe”, con cui tutti noi avremo a che fare a partire dal 2014.

Proposta per il Bilancio Europeo

 

La cultura come una delle ‘nuove priorità’ in Europa

La dichiarazione di wearemore.eu (Culture Action Europe) sul nuovo budget

Un interessante articolo sul tema

Le reazioni degli Stati al nuovo bilancio europeo

Il precedente video in cui abbiamo parlato del processo decisionale che ci porterà al prossimo programma culturale europeo.

 

La cultura è una roba seria!

Incontriamo Philippe Daverio con cui, partendo dalle recenti elezioni amministrative (maggio 2011), parliamo di politica e di politiche culturali, di Stefano Boeri e di Giorgio Strehler, di  urbanistica della cultura e di Pier Paolo Pasolini, di crisi, di Italia, di musei, teatri e altre amenità.

Per una Camera delle Culture

Maurizio Guagnetti, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà al consiglio comunale di Milano, fa le sue proposte per un rinnovamento delle politiche culturali Milanesi. Una nuova Camera delle Culture che, come la Camera del Commercio e la Camera della Moda, fornisca servizi agli operatori culturali locali e eserciti una pressione del settore sulle amministrazioni pubbliche. Meno clientelismo, sostegno alla creazione di reti tra teatri.
Lo sentiremo più avanti interpellandolo su singoli settori, come ad esempio quello della danza.