Cristine e Pier Giacomo Cirella (Arteven) affrontano finalmente il tema della futura Legge Quadro per lo Spettacolo. Secondo Cirella la bozza attualmente discussa è un minestrone con l’unico scopo di metter d’accordo Stato e Regioni, peraltro sembra essere una legge non finanziabile. Segnala uno dei problemi che i deputati non hanno affrontato: gli ammortizzatori sociali. Lo spettacolo è uno dei pochi settori in Italia per il quale non valgono gli ammortizzatori sociali. Come fare?
Arteven, dove la danza ha carta bianca
Pier Giacomo Cirella (e la sua squadra di 14 persone) ci spiegano come il Veneto negli ultimi anni sia cambiato anche grazie alle buone pratiche dell’organizzazione e della promozione del pubblico della danza. La danza è cresciuta così tanto che l’intera regione si è trovata spiazzata di fronte ai risultati del monitoraggio, che ha rivelato come nel solo Veneto vivano e lavorino 117 tra compagnie e danzatori/coreografi indipendenti.
I Veneti si contano
Negli ultimi 3 anni il Veneto ha attivato un monitoraggio delle proprie attività di danza. Su un sito internet ogni danzatore e compagnia poteva inserire i dati relativi alla propria attività. Allo stesso tempo Arteven, l’attuatore del monitoraggio, contattava i diversi distributori e programmatori della regione e sottoponeva loro una scheda informativa da compilare. Fatto un matching, ne è risultata una ricerca che ha restituito al Veneto lo specchio delle attività di danza di un’intera regione, che ormai è all’avanguardia (insieme alla vicina Emilia-Romagna) nell’approccio alle arti performative. Ce ne parlerà anche Pier Giacomo Cirella, vice presidente di ArteVen, nelle prossime interviste che pubblichiamo a partire da oggi.
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