22 Novembre 2024

Regionali 2010: chi parla di cultura?

Arrivano le regionali, e chi parla di cultura? Difficile sentire questa parola in bocca a un politico, di questi tempi. E allora siamo andati a chiederglielo noi. Chi ha raccolto la sfida? Per ora alcuni esponenti di: Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà, Movimento 5 Stelle, e altri in ordine sparso. Il nostro osservatorio lombardo è un po’ parziale, lo sappiamo, abbiamo cercato di drizzare le orecchie per cogliere qualche voce al di fuori della nostra regione. Il PdL non ha risposto alle nostre ripetute mail. La Lega non è stata interpellata. Cercheremo di darci da fare il più possibile nei prossimi giorni, ma se avete qualche amico o conoscente che si candida, in qualsiasi regione, per qualsiasi lista, fategli voi un’intervista e la pubblicheremo volentieri. E’ importante, noi crediamo, che chi lavora nella cultura diventi un cittadino sempre più attivo e attento alla politica, ed è importante anche che i politici sappiano che li stiamo osservando, e che devono rendere conto di quello che fanno anche a noi, al mondo dello spettacolo. E’ importante che, una volta eletti e appollaiati sulle loro poltrone, sappiano che esiste una comunità, la nostra, con cui possono e devono interloquire, se vogliono poi legiferare su materie che ci toccano da vicino.

Partiamo da Nichi Vendola, l’unico leader nazionale di partito che siamo riusciti a raggiungere. L’unico presidente di regione che ci ha dedicato un po’ del suo tempo. Vendola ci ha concesso un’intervista esclusiva, chiusi in una sala stampa dove c’eravamo solo noi e fuori il pubblico vociante che lo salutava. Si è rivelato essere una persona in contatto con il nuovo, con la cultura, con internet, con i giovani. E oltre ad aver fatto della Puglia la prima regione italiana a produrre energia rinnovabile, l’ha resa, anche grazie ad un sapiente uso dei fondi europei, un laboratorio culturale d’eccezione, dove teatri in disuso vengono affidati a giovani compagnie, dove gli studenti hanno borse di studio regionali per andare a studiare all’estero, dove 132 immobili pubblici dismessi sono stati affidati a realtà giovanili per creare laboratori del nuovo: insomma, un connubio di spirito imprenditoriale ed estrema attenzione alla cultura e alla sostenibilità. Godetevi l’intervista e godetevi anche le altre che pubblicheremo nelle prossime settimane.

No Internet, no party!

Non si può più fuggire di fronte all’evidenza. La cultura, che sembrava l’ultimo baluardo degli internettofobi, usa la Rete a piene mani. Purtroppo l’Italia non permette alla banda larga di svilupparsi come dovrebbe, ma ciononostante blog, social network, e programmi di condivisione file sono sempre più a sostegno dei nostri prodotti culturali. Ha ancora senso non farne uso? E voi, come li usate?

Risorse on line:

Fondazione Cotec

Regional Innovation Scoreboard 2009