23 Novembre 2024

Rinunceresti a un lavoro mal pagato?

Continuando la nostra indagine sul lavoro nella danza contemporanea, vi proponiamo un’intervista ad Alessandra Sini, della compagnia romana Sistemi Dinamici Altamente Instabili, e membra del CORE, il Coordinamento per le Arti Performative del Lazio. Alessandra parla di alcune problematiche delle compagnie di danza nate negli anni ’90, in confronto ai giovani danzatori di oggi, spesso sfruttati e che accettano lavori mal pagati, lavori che compagnie più consolidate come la sua non accettano. Vi è mai capitato di rifiutare un lavoro perché poco pagato?

Still following the debate about contemporary dancer’s work conditions, Luna Paese interviewed Alessandra Sini (Core’s member). Has it ever happened to you all to reject a performance date because of bad money conditions?

Todavia seguimos el debate acerca de las condiciones de trabajo en la danza contemporanea: Luna Paese entrevista a Alessandra Sini (miembro del Core).  Y vosotros? Os a nunca occurido de rechazar una propuesta de trabajo por lo malo que estaba el sueldo?

On va à suivre dans le debat qui concerne les conditions du travail de la danse contemporaine. Luna Paese pose des questions à Alessandra Sini (Core). Et vous?  Vous vous etes dejà trouvé dans la condition de  rejeter une date pour le paiement inadéquat?

Mit einer Interview an Alessandra Sini (choreographin von Sistemi Dinamici Altamente Instabili und Mitglieder von CORE) führen wir die Verhandlung über die Arbeit in den zeitgenossischen Performing Arts weiter. Die junge Künstler werden ausgenutzt – sagt Alessandra – und stimmen Lohnen zu, die groessere Tanztruppen nicht zustimmen. Wie läuft es in Ihrem Land?

For English translation, e-mail us!

Io voglio essere pagato. E tu?

What happens in your country about artists’ payment?

Qu’est-ce qui passe dans ton pays sur la question du salaire des artistes?

Qué pasa en tu paìs por lo que se refiere el pago de los artistas?

Was ist los in deinem Land im Rahmen des Arbeitslohn?

Testo del video:

Buongiorno a tutti,

In questi giorni di festa del teatro, ci piacerebbe portare una riflessione e conoscere il vostro punto di vista.

L’argomento è il C-dap e il problema del lavoro non retribuito, con conseguente evasione fiscali, previdenziale, e con conseguente azzeramento della pensione di chi, con le arti performative, vorrebbe vivere. Che cos’è il C-dap? Il C-dap è il Coordinamento Lombardo per le Arti Performative e, come indicato nel sito di riferimento, nasce dalla forte necessità di ottenere migliori condizioni professionali, sociali ed economiche per i lavoratori dello spettacolo.

Qualche giorno fa il C-dap ha inviato una mail aperta anche ai non soci, promuovendo un’assemblea aperta a tutti per poter condividere i temi prevalenti del loro operare.

Non abbiamo potuto non notare l’assenza di un problema focale nell’ordine del giorno e cioè il problema del lavoro non retribuito nell’ambito della danza.

Come mai ancora una volta il C-dap rimanda o non affronta affatto un problema così serio e diffuso?

Sappiamo ad esempio che altri coordinamenti regionali sono molto sensibili a questo problema. Qual è invece la visione del direttivo C-dap in merito?

Il C-dap si e’ voluto aprire all’esterno e adesso l’esterno vuole conoscere il perchè di una serie di evidenti contraddizioni! Come può un organismo nato per tutelare i diritti degli artisti, non aver mai preso seriamente in considerazione il problema che stiamo affrontando? Ricordiamo che il C-dap chiede ogni anno una quota d’iscrizione. Ci domandiamo, a maggior ragione in termini economici, come mai non voglia affrontare una questione così tristemente attuale come quella del mancato riconoscimento del valore economico del lavoro artistico.

Ci piacerebbe conoscere l’opinione degli altri coordinamenti regionali su questo problema, capire se anche per loro non risulta essere una questione prioritaria. Naturalmente è fondamentale sapere il punto di vista di tutti i performer che sicuramente conoscono il problema di cui stiamo parlando.

Buona festa del teatro a tutti!

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Yasmeen Godder: l’importanza di darsi una struttura

Cristine intervista l’artista israeliana Yasmeen Godder sulla situazione delle arti performative in Israele durante la crisi. Torna spesso nell’intervista il concetto di “struttura”: solo strutturandosi, dice Yasmeen, inserendo il proprio lavoro in una “basic structure”, un artista può lavorare e far fronte a periodi come questi, in cui diventano frequenti le cancellazioni last minute delle date dei propri spettacoli.