23 Novembre 2024

CORE infranto

Con Danila Blasi parliamo delle Officine COREografiche, un importante e pionieristico progetto del CORE, Coordinamento Danza Contemporanea e Arti Performative del Lazio, per rilanciare la danza contemporanea sul proprio territorio, progetto biennale finanziato dalla Regione Lazio. Dopo un anno di intensa attività e senza aver ancora ricevuto alcun anticipo del finanziamento, CORE si accinge a cominciare il secondo anno del progetto ma, dopo una serie di brutte sorprese, decide a malincuore di rinunciare a portare a termine il progetto. L’ennesimo caso in cui un’amministrazione poco attenta mette in difficoltà un operatore culturale, fino a minarne le attività che l’amministrazione stessa aveva finanziato.

Sito del CORE

Lettera del CORE

Wam! Compagnie si uniscono.

Con Paola Ponti, della Compagnia Iris di Faenza, parliamo del loro progetto di Festival WAM, che ha coinvolto come organizzatori tre compagnie faentine (Iris, InOcula e Menoventi) e ha intessuto relazioni con molte altre realtà culturali della città, nell’ottica della sostenibilità e dell’unione. Un esempio virtuoso di rete, e una testimonianza dell’utilità che, per una compagnia di produzione, può avere vestire i panni di organizzatore.

Pagina FB di Wam

Sito di Iris

La cultura è una roba seria!

Incontriamo Philippe Daverio con cui, partendo dalle recenti elezioni amministrative (maggio 2011), parliamo di politica e di politiche culturali, di Stefano Boeri e di Giorgio Strehler, di  urbanistica della cultura e di Pier Paolo Pasolini, di crisi, di Italia, di musei, teatri e altre amenità.

…e la danza?

La danza, e in particolare la danza contemporanea, è nel settore dello spettacolo dal vivo quella in maggiore difficoltà, nonostante i dati dimostrino che sia molto seguita dal pubblico. Cosa fare per stimolarla a crescere e a affermarsi anche nella nostra città? Intanto sostenere le richieste del coordinamento della danza contemporanea lombardo (c-dap), in secondo luogo sostenere la formazione di quella che ho voluto chiamare “Camera delle Culture”, e in terzo luogo proporre una “quota danza ” nel sistema dei teatri convenzionati: una quota che garantisca un certo numero di serate programmate con lavori di danza contemporanea. Cosa ne pensate?