Cristine intervista Elisa Dal Corso, socia fondatrice di Rev e rappresentante di una delle associazioni che abitano Forte Marghera. Il Forte è un immenso spazio post-industriale ai margini di Venezia, dove una quarantina di organizzazioni culturali gestiscono altrettanti centri di produzione e distribuzione. Il Forte è ora minacciato da accordi poco chiari tra le istituzioni e società private (tra cui l’onnipresente Impregilo).
Alcune risorse on line (e una petizione):
http://fortemarghera.wordpress.com/
Petizione: http://www.petitiononline.com/margpart/
Forte Marghera è anche presente su Facebook (Forte Marghera).
Ciao Cristine, grazie per questo interessantissimo videopost. Non ero a conoscenza di questa particolare realtà, e dalle immagini che ho visto sui siti sembra proprio un luogo da favola!
In qualsiasi altro paese l’input dato da queste associazioni che si sono prese cura dei luoghi sarebbero state cavalcati dalle istituzioni per creare qualcosa di unico, come effettivamente pare essere nei desideri e negli occhi di Elisa mentre racconta.
Ma tant’è che siamo in Italia, e quindi….
Mi sono chiesta un pò di cose mentre guardavo il video. Forse Cristine conosce le risposte:
Le associazioni che operano nel Forte hanno partecipato ad un bando, quindi vuol dire che hanno stipulato un contratto che garantisce l’utilizzo per un tot di anni, no? Altrimenti non credo che si sarebbero presi la briga di rimettere a posto tutto (tra l’altro complimenti, ho visto le foto degli spazi e sembrano davvero belli). Quindi, se così fosse, le associazioni hanno dei diritti sugli spazi occupati, almeno per gli anni concordati nel contratto.
Un’altra domanda che mi sono fatta è: ma le associazioni presenti hanno stretto accordi tipo cooperativa o simile?
Cioè: se si unissero insieme potrebbero far valere più facilmente i loro diritti su quel luogo, anche alla luce dell’opera di rivalutazione che hanno fatto in questi anni? Sicuramente lo hanno fatto, ma volevo capire meglio che tipo di situazione c’è all’interno di questa grande realtà. Mi sembra assurdo che dopo tutto questo lavoro vengano sbattuti fuori come se non avessero fatto nulla!
Comunque impregilo colpisce ancora!!! Altro che Museo del bambino!!! Vogliono mettere le mani su un’area che rappresenta la memoria storica della città per radere tutto al suolo e costruire l’ennesima realtà commerciale,con la solita arroganza a cui ci hanno abituato gli imprenditori italiani, tra l’altro in un momento in cui la crisi abbatte l’economia. Dico io, invece di sostenere chi realizza progetti culturali nel rispetto del territorio!!!
Ragazzi, tenete duro, diteci come possiamo fare a sostenervi, se possiamo aiutarvi in qualche modo anche solo diffondendo la vostra storia. Quello che avete realizzato è un piccolo miracolo che va protetto, e davvero sarebbe bello replicare anche qui in Lombardia un’esperienza come la vostra!
Io adesso vado alla petizione.
Un saluto a tutti!
grazie infinite cristine, grazie elisa…
porto nell’anima un ricordo bellissimo del forte…ricordo una sera sorpresi da un temporale estivo mentre si danzava, ricordo l’odore,ricordo la mestosità del luogo, la bellezza dell’architettura (per quanto abbandonata)…so quanto elisa abbia speso in termini di anima di sudore e di vita per il bene e la valorizzazione di quel luogo…a voi tutto il mio sostegno…
forza ragazze!!!!
Cara Lia, ho scritto più volte a Elisa, perchè rispondesse lei ,dato che è direttamente coinvolta,ma a quanto pare finora latita….
provo a risponderti. Per quel che so,si hanno partecipato ad un bando, ci sono delle cooperative all’interno ,e credo si siano unite mantenendo però le diverse identità ,tipo un associazione che rappresenta le entità presenti nel forte.
I bandi sono stati diversi,impasticciati,ed ognuno ha partecipato a questi vari bandi, che sì,davano i permessi per entrare sistemare e utilizzare (a tue spese,of course)il forte,ma con durata limitata se non sbaglio ,in modo da coprire il lasso di tempo mancante tra la messa d’accordo tra il comune di Venezia, proprietario intenzionato a cedere,perchè non ha i risorse per affrontare una ristrutturazione di un area enorme come il forte e la grande tentazione di cederlo a privati che radano al suolo , perchè i soldi sono veloci, facili,e tutte le noie se le accollerebbero i nuovi proprietari.
Ma un ennesima area commericiale , a ridosso della darsena di Mestre, apppena ristrutturata in futuristica area commericiale-uffici-conferenze-banche,zero verde,se non per quello del forte che restiste circondandola,e sopratutto dove si lavora nel e per il territorio e cultura e sociale,con esempi virtuosi ottenuti con tanto sudore impegno e fatica,beh,ha portato alla mobilitazione di cui mi occupo nel post e descritta nei links allegati.
E comunque si, qui in veneto spesso l’ho vissuto sulla mia pelle,anche in altre realtà,purtroppo è normale sbatterti fuori come se non avessi fatto nulla. per anni hanno distrutto quello ottenuto a fatica, perchè difficilmente i più erano all’oscuro delle informazioni.Oggi grazie alla rete,ci si prova a mobilitare e informare i più di questo malcostume che sarebbe proprio ora si esaurisse.
http://fortemarghera.wordpress.com/
aggiungo anche questo blog del comitato fortemerghera, troverai molte risposte più esaurienti delle mie.
un abbraccio