22 Gennaio 2025

Escape the surface II – “Places hold”

“Superficie” può avere molti significati diversi, fisici o metaforici, non importa se parliamo di un muro, un pavimento, o di un modo di apparire, una posizione sociale o del corpo, una regola o un oggetto quotidiano.
Ci sono anche molti modi differenti di lasciare una superficie, un’apparenza, una forma.
Fuggire una superficie, può significare andare più a fondo al suo interno o tentare di rarefarsi e staccarsi da essa.
Con “posto” si può intendere una posizione, una classificazione, un luogo, una disposizione, un assetto.
Ed i posti tendono a trattenere.
Certi posti trattengono e rilasciano parti delle persone che li attraversano, come fossero spugne.
Con questo tipo di coscienza dello spazio in cui viviamo, non solo le “soglie” propriamente dette, ma ogni oggetto, superficie o posizione a cui siamo abituati – per routine o convenzione – può essere visto come un limite, una terra di confine, uno spazio in cui siamo intrappolati, o un luogo di passaggio ed uscita.

Scritto, interpretato e diretto da Isobel Blank

Musica degli Oui Mais Non, dall’album ‘Mille Lires’ © Tandori Records (2012)

Con il supporto di:
Programma Cultura dell’Unione Europea
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Escape the surface I – “A matter of light”

Cos’è una recensione? Implica una revisione di un contenuto e una spiegazione di ciò che con esso si produce.
Sia la parola “critica” che “crisi” vengono dalla medesima radice greca – il verbo krino – che significa dividere, scegliere, decidere, separare.
Isobel Blank ha visto Picnic ad Hanging Rock molte volte nel tempo, e ha realizzato che questa visione causa una crisi – letteralmente – un momento di passaggio verso qualcosa di differente. Il film accompagna lo spettatore in una profonda sensazione di sospensione: descrive l’eterna lotta tra cultura e natura, tra regola e mistero, tra ciò che è consueto e ciò che è inusuale.
L’uso della luce nel film è uno degli elementi centrali per questa sospensione. La luce può mostrare cose differenti negli stessi elementi, può far svanire il proprio perimetro sullo sfondo, può mostrare i ritmi nascosti nella natura, o può far lottare contro una dimensione soggetta a regole.
Il modo di vedere è esclusivamente una scelta individuale.
Il momento in cui le lacrime riempiono gli occhi. Quell’istante, prima che il pianto le lasci andare.
Per lei, Picnic ad Hanging Rock è un modo per esplorare quel limite, oscillando su un filo.
Ha scelto di provare a mostrare il movimento che è scaturito da quella visione.

Scritto, interpretato e diretto da Isobel Blank.

Musica degli Oui Mais Non, dall’album ‘Mille Lires’ © Tandori Records (2012).

Con il supporto di:
Programma Cultura dell’Unione Europea
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Gestures of a candidacy – Prima puntata

E’ di questa settimana la notizia che Ravenna è nella short list delle città candidate a Capitale Europea della Cultura 2019, insieme a Cagliari, Lecce, Matera, Perugia e Siena.

Paola Ponti, coreografa e faentina doc, ha realizzato un reportage sulla candidatura di Ravenna. Questa è la prima puntata. Enjoy!

Next Generation: Danio Manfredini

Maruska Ronchi, per Next Generation, intervista Danio Manfredini, recentemente nominato Direttore dell’Accademia D’Arte Drammatica Del Teatro Bellini di Napoli per il Triennio 2013-2016.

Qual è il suo approccio alla formazione teatrale? Come lavora Danio Manfredini con i suoi allievi? Cos’è la memoria emotiva e come lavora sul corpo? A queste e tante altre domande potrete trovare la sua risposta in questa bellissima intervista realizzata durante la Summer School della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.