16 Gennaio 2025

RootsMe Berlin: In the middle of Kreuzberg | The point of view #2

This work, shot in Kreuzberg, one of the most populated, multicultural and distinctive districts of Berlin, aims at grasping what characterizes it.
In this second part the focus is on the woman looking at the neighbourhood from various angles, relating herself, through her dance, with the space she meets, thus establishing a connection game between space, time, body.

Il lavoro, svolto a Kreuzberg, uno dei quartieri più popolati, multiculturali e caratteristici di Berlino, ha come intento quello di cogliere ciò che lo caratterizza. In questa seconda parte l’attenzione è tutta sulla donna che osserva da varie angolazioni il quartiere, mettendosi in relazione, attraverso la sua danza, con lo spazio che incontra, instaurando così un gioco di connessioni tra spazio, tempo, corpo.

Video by Elisa Sbaragli – Dancer: Maruska Ronchi (Collettivo K)
Click here for the first part
RootsMe is a cultural mapping project by Perypezye Urbane.

RootsMe Berlin: In the middle of Kreuzberg | The point of view #1

This work, shot in Kreuzberg, one of the most populated, multicultural and distinctive districts of Berlin, aims at grasping what characterizes it.
In the first part of the work the images capture the diversity and features of the main streets, the cafés and the Turkish market in Kreuzberg, both from an architectural point of view and a cultural/historical one.

Questo lavoro, girato a Kreuzberg, uno dei quartieri più popolati, multiculturali e caratteristici di Berlino, ha come intento quello di cogliere ciò che lo caratterizza.
Nella prima parte del lavoro le immagini catturano le diversità e le caratteristiche delle principali vie, dei locali e del mercato turco di Kreuzberg, sia da un punto di vista architettonico che culturale e storico.

Video by Elisa Sbaragli (Collettivo K)
RootsMe is a cultural mapping project by Perypezye Urbane.

RootsMe Berlin: Osmosis

A thin membrane is the one which separates man from the place he lives in.
A constant interchange occurs between an individual and the city he inhabits.
Is it man to give identity to the environment in which he breathes or is it the contrary?
‘Osmosis’ talks about the spontaneous and continuous exchange in which human beings and places mutually define themselves. Their being liquid and mutable makes the poetry in them diluted, an unstable core which passes from one to the other in a both incessant and essential process.

Una membrana sottile quella che separa l’uomo dal luogo in cui vive.
Un interscambio costante quello che avviene tra un individuo e la città che abita.
È l’uomo a dare identità all’ambiente in cui respira o viceversa?
‘Osmosis’ narra dello scambio spontaneo e continuo in cui essere umano e luogo si definiscono reciprocamente.
Il loro essere liquidi e mutevoli rende la poesia in loro diluita, un nucleo instabile che passa da uno all’altro in un processo incessante quanto essenziale.

This video was made in Berlin – Schöneberg
directed by Isobel Blank – music by Simone Lanari
RootsMe is a cultural mapping project by Perypezye Urbane

RootsMe Berlin: Melting Colours

Melting Colours is a work by Simone Lanari that aims to map the Schöneberg district through images suggested by the lyrics of the album Lodger by David Bowie, who lived in the same neighbourhood in the late ’70s, right during the writing of his famous Berlin trilogy (Low, Heroes, Lodger).
As the figure of Bowie encompasses many aspects, different and sometimes opposing one another, in the same way this area of Berlin freely manifests extremes, light shades and nuances that coexist in a background harmony intrinsic also to the city as a whole.
The musical background to the images is inspired by the krautrock music scene, which strongly influenced Bowie’s productions in those years.

Melting Colours è un lavoro di Simone Lanari che si propone di mappare il quartiere di Schöneberg attraverso le immagini suggerite dai testi dell’album Lodger di David Bowie, che nel medesimo quartiere visse alla fine degli anni ’70, proprio durante la stesura della famosa trilogia berlinese (Low, Heroes, Lodger).
Così come la stessa figura di Bowie racchiude in sé innumerevoli aspetti, diversi e a volte anche contrapposti fra loro, allo stesso modo anche quest’area di Berlino manifesta liberamente estremi, mezze tinte, e sfumature che convivono in un’armonia di fondo intrinseca anche alla città nella sua totalità.
Il commento musicale alle immagini si ispira alla scena musicale del krautrock, che influì fortemente sulle produzioni di Bowie di quegli anni.