23 Dicembre 2024

Io, arbërëshe come il nonno di Rodotà

In queste ore sono iniziate le elezioni del nuovo Presidente della Repubblica. Tra i nomi possibili c’è quello di Stefano Rodotà, proposto dal Movimento 5 Stelle e non sgradito a una parte della coalizione di centro sinistra.

Stefano Rodotà è nato a Cosenza e la sua famiglia è originaria di San Benedetto Ullano, in provincia di Cosenza. Forse non tutti sanno che si tratta di un paese arbërësh. Gli arbërëshe sono una minoranza etno-linguistica di origine albanese, il cui insediamento in Italia risale a oltre cinque secoli fa.

Nel prossimo numero di S28Mag, dedicato al tema dell’intercultura, pubblicheremo l’intervista a Gero Ciulla, musicista e musicologo. Gero viene da Piana degli Albanesi, altro paese arbërësh, in Sicilia. Con lui abbiamo cercato di scoprire qualcosa in più sugli arbërëshe, sulle loro radici storiche e sul rapporto tra la forte immigrazione dall’Albania negli anni ’90 con queste comunità.

E a voi piacerebbe avere un Presidente della Repubblica che parla anche albanese?

Michele Di Stefano

Luna Paese intervista il coreografo Michele Di Stefano

MK è una formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della nuova scena con un lavoro di indagine corporea autodidatta, proiettato in ambito internazionale. 
Tra le produzioni più recenti: Tourism commissionato da La Biennale di Venezia, Wasted per F.I.S.Co. 08 (poi Happened), Comfort, ospitato dall’Indonesian Dance Festival e dallo Sparks Festival di Minneapolis e speak spanish in tour nel 2010-11.
Nel 2010 il gruppo è impegnato con due produzioni (Kamikaze e Giuda) nella stagione sui Fondamentalismi voluta da Antonio Latella al NuovoTeatro Nuovo di Napoli. Nello stesso anno Michele Di Stefano ha partecipato come coreografo al progetto Dance n.3 di Cristina Rizzo, con Eszter Salomon e Matteo Levaggi. 
In novembre cominciano le Instruction series, coreografie e ambienti performativi creati a distanza via mail, in coproduzione con Xing/Raum.
Nel 2011 debuttano i progetti: Il giro del mondo in 80 giorni (prod. ZTLpro e Torinodanza), Reform Club con gli Allievi della Scuola Paolo Grassi Milano ( BiennaleDanza Venezia) e la serie Grand Tour.
MK è una delle cinque formazioni alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).
Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBAC.

Paolo Rossi alle Buone Pratiche del Teatro 2013

Paolo Rossi, appena eletto Ministro della Cultura delle Buone Pratiche, interviene al convegno fiorentino organizzato da Ateatro, intervistato da Oliviero Ponte di Pino.

 

Jérome Bel

Prosegue il format “Campi di produzione” di Luna Paese che questa volta ha intervistato uno dei più grandi coreografi, Jérome Bel.
Buona visione.

Jérome Bel vive a Parigi e lavora internazionalmente. Il suo primo spettacolo, Nom donné par l’auteur (1994) è una coreografia di oggetti. La seconda, Jerome Bel (1995), è basata sulla totale nudità degli interpreti. La terza, Shirtologie (1997) mette in scena un danzatore che indossa decine di T-shirts. Le dernier spectacles (1998), citando un solo della coreografa Susanne Linke, ma anche Amleto o André Agassi, cerca di definire un ontologia dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo Xavier Le Roy (2000) è firmato da Jerome Bel ma interamente realizzato da Xavier Le Roy. The show must go on (2001) riunisce venti interpreti, diciannove canzoni  pop e un DJ. Nel 2004, invitato dal balletto de l’Opéra de Paris, produce Véronique Doisneau (2004). Isabel Torres (2005) per il balletto del Teatro Municipal di Rio de Janeiro è la versione brasiliana della produzione dell’Opéra di Parigi. Pichet Klunchun and myself (2005), è concepito a Bangkok con il danzatore tradizionale thailandese Pichet Knlunchun. Nel 2009 produce Cédric Andrieux (2009) sul danzatore Cédric Andrieux – Merce Cunningham Dance Company, poi balletto dell’Opéra di Lione. Nel 2010, crea con Anne-Teresa De Keersmaker 3Abschied (2012) a partire da Canto della Terra di Gustav Malher. Nel 2012 crea Disabled Theater, uno spettacolo con gli attori del Teatro Hora, una compagnia basata a Zurigo e composta da attori professionisti con handicap mentali. I film dei suoi spettacoli sono presentati in biennali d’arte contemporanea (Lyon, Porto Alegre, Tirana) e in istituzioni museali (Centre Georges Pompidou a Parigi e a Metz, Hayward Gallery e Tate Modern a Londra, MOMA a New York). Jerome Bel ha ricevuto un Bessie Award per le rappresentazioni di The show must go on a New York nel 2005. Nel 2008 Jerome Bel e Pichet Knlunchun hanno ricevuto il Premio Routes Princesse Margriet per la Diversità Culturale (Fondazione Europea della Cultura).