8 Gennaio 2025

Barokthegreat

Barokthegreat è una formazione che opera nel vasto bacino della performing art. Fondata nel 2008 dalla musicista Leila Gharib e dalla danzatrice-coreografa Sonia Brunelli, si muove ponendo un particolare accento verso la radice mentale del movimento, la fisicità e funzione rituale della musica e l’architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Realizzano le seguenti produzioni: The Origin (2008), Barok (2009), Wrestling – intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta (2010), Russian Mountains (2011), Fidippide (2011), Indigenous – dramma sonoro (2012), L’attacco del clone (2013). Dal 2012 Barokthegreat propone un programma sperimentale a durata annuale per danzatori e performer nella città di Verona, dove il gruppo attualmente vive e lavora. Con il progetto editoriale Indigenous, Barokthegreat inaugura la produzione di piccoli formati su carta che, con la serie di stickers, contribuiscono a definire l’immaginario del gruppo attraverso la collaborazione con artisti, designer e scrittori.

Marco Berrettini

M.berrettini sub from Luna Paese on Vimeo.

 

Marco Berrettini, coreografo italo-tedesco. All’età di 15 anni, in Germania, è stato campione nazionale di disco-dance. Formatosi come danzatore alla London School of Contemporary Dance e alla Folkwangschulen di Essen con Pina Bausch, ha studiato scienze teatrali, etnologia europea e antropologia culturale. Il suo percorso di interprete è tanto eterogeneo quanto lo sono le fonti che ispirano le sue coreografie. Ha danzato in una compagnia jazz, in un corpo di balletto classico e nelle compagnie di danza contemporanea di Georges Appaix, François Verret, Noémie Lapsezon. Nel 1986 fonda la compagnia Tanzplantation, ribattezzata nel 2000 *Melk Prod., con cui ha all’attivo più di venti creazioni, tra cui No paraderan (2004), L’Opérette sans sous, si… (2006) *MELK PROD. goes to New Orleans (2007) Si, viaggiare (2011).
Marco parla dell’inizio del suo percorso coreografico, della compagnia *Melk Prod. e degli spettacoli Multi(s)me, No paraderan e dell’ultima creazione Ifeel2 (2012).

Marco Berrettini is a German and Italian coreographer. He was the German champion of disco-dance. He trained in London School of Contemporary Dance and in Folkwangschulen with Pina Bausch, he studied theater, european ethnology and cultural anthropology. He danced with a jazz company, of classical ballet and with George Appaix, Francois Verret, Noémie Lapsezon. In 1986 he founded the company Tanzplantation, renamed *Melk Prod. in 2000.
Marco speaks of the beginning of his choreographic path, of the company *Melk Prod, of the productions Multi(s)me, No paraderan and of the latest creation Ifeel2 (2012).

Michele Di Stefano

Luna Paese intervista il coreografo Michele Di Stefano

MK è una formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della nuova scena con un lavoro di indagine corporea autodidatta, proiettato in ambito internazionale. 
Tra le produzioni più recenti: Tourism commissionato da La Biennale di Venezia, Wasted per F.I.S.Co. 08 (poi Happened), Comfort, ospitato dall’Indonesian Dance Festival e dallo Sparks Festival di Minneapolis e speak spanish in tour nel 2010-11.
Nel 2010 il gruppo è impegnato con due produzioni (Kamikaze e Giuda) nella stagione sui Fondamentalismi voluta da Antonio Latella al NuovoTeatro Nuovo di Napoli. Nello stesso anno Michele Di Stefano ha partecipato come coreografo al progetto Dance n.3 di Cristina Rizzo, con Eszter Salomon e Matteo Levaggi. 
In novembre cominciano le Instruction series, coreografie e ambienti performativi creati a distanza via mail, in coproduzione con Xing/Raum.
Nel 2011 debuttano i progetti: Il giro del mondo in 80 giorni (prod. ZTLpro e Torinodanza), Reform Club con gli Allievi della Scuola Paolo Grassi Milano ( BiennaleDanza Venezia) e la serie Grand Tour.
MK è una delle cinque formazioni alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).
Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBAC.

Jérome Bel

Prosegue il format “Campi di produzione” di Luna Paese che questa volta ha intervistato uno dei più grandi coreografi, Jérome Bel.
Buona visione.

Jérome Bel vive a Parigi e lavora internazionalmente. Il suo primo spettacolo, Nom donné par l’auteur (1994) è una coreografia di oggetti. La seconda, Jerome Bel (1995), è basata sulla totale nudità degli interpreti. La terza, Shirtologie (1997) mette in scena un danzatore che indossa decine di T-shirts. Le dernier spectacles (1998), citando un solo della coreografa Susanne Linke, ma anche Amleto o André Agassi, cerca di definire un ontologia dello spettacolo dal vivo. Lo spettacolo Xavier Le Roy (2000) è firmato da Jerome Bel ma interamente realizzato da Xavier Le Roy. The show must go on (2001) riunisce venti interpreti, diciannove canzoni  pop e un DJ. Nel 2004, invitato dal balletto de l’Opéra de Paris, produce Véronique Doisneau (2004). Isabel Torres (2005) per il balletto del Teatro Municipal di Rio de Janeiro è la versione brasiliana della produzione dell’Opéra di Parigi. Pichet Klunchun and myself (2005), è concepito a Bangkok con il danzatore tradizionale thailandese Pichet Knlunchun. Nel 2009 produce Cédric Andrieux (2009) sul danzatore Cédric Andrieux – Merce Cunningham Dance Company, poi balletto dell’Opéra di Lione. Nel 2010, crea con Anne-Teresa De Keersmaker 3Abschied (2012) a partire da Canto della Terra di Gustav Malher. Nel 2012 crea Disabled Theater, uno spettacolo con gli attori del Teatro Hora, una compagnia basata a Zurigo e composta da attori professionisti con handicap mentali. I film dei suoi spettacoli sono presentati in biennali d’arte contemporanea (Lyon, Porto Alegre, Tirana) e in istituzioni museali (Centre Georges Pompidou a Parigi e a Metz, Hayward Gallery e Tate Modern a Londra, MOMA a New York). Jerome Bel ha ricevuto un Bessie Award per le rappresentazioni di The show must go on a New York nel 2005. Nel 2008 Jerome Bel e Pichet Knlunchun hanno ricevuto il Premio Routes Princesse Margriet per la Diversità Culturale (Fondazione Europea della Cultura).