13 Gennaio 2025

Campi di Produzione – Kinkaleri

Intervista a Kinkaleri da parte di Luna Paese.

Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. I sei componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, gestione. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera.
La struttura assolutamente originale, sia dal punto di vista organizzativo che per la particolare produzione artistica, fornisce le coordinate essenziali alla volontà di lavoro che la spinge: mettere in tensione il rapporto rappresentativo tra l’oggetto e l’ambito a cui si riferisce (o dovrebbe riferirsi). Tutte le produzioni hanno pertanto sempre avuto quella trasversalità di segni che in ambito contemporaneo stanno progressivamente mettendo in crisi la fruizione della rappresentazione: un linguaggio che impasta le lingue e le rende straniere a se stesse per poi ridefinirsi in altro luogo. La ricerca è sempre stata quindi indirizzata verso una qualità del fare che privilegia l’innovazione, l’interazione tra linguaggi originali attraverso la sperimentazione di diverse modalità di esposizione.
Per questa sua natura, l’andamento produttivo di Kinkaleri da sempre ha trovato un proprio sviluppo attraverso itinerari diversificati – spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni, allestimenti, pubblicazioni – con ospitalità in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, rassegne di danza e di teatro, rassegne e concorsi video, installazioni sonore, discoteche, produzioni televisive.

Il gruppo è attualmente formato da: Matteo Bambi, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.

Kinkaleri 1 from Campi di produzione on Vimeo.

Barokthegreat

Barokthegreat è una formazione che opera nel vasto bacino della performing art. Fondata nel 2008 dalla musicista Leila Gharib e dalla danzatrice-coreografa Sonia Brunelli, si muove ponendo un particolare accento verso la radice mentale del movimento, la fisicità e funzione rituale della musica e l’architettura dello spazio come dispositivo abitativo. Realizzano le seguenti produzioni: The Origin (2008), Barok (2009), Wrestling – intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta (2010), Russian Mountains (2011), Fidippide (2011), Indigenous – dramma sonoro (2012), L’attacco del clone (2013). Dal 2012 Barokthegreat propone un programma sperimentale a durata annuale per danzatori e performer nella città di Verona, dove il gruppo attualmente vive e lavora. Con il progetto editoriale Indigenous, Barokthegreat inaugura la produzione di piccoli formati su carta che, con la serie di stickers, contribuiscono a definire l’immaginario del gruppo attraverso la collaborazione con artisti, designer e scrittori.

Marco Berrettini

M.berrettini sub from Luna Paese on Vimeo.

 

Marco Berrettini, coreografo italo-tedesco. All’età di 15 anni, in Germania, è stato campione nazionale di disco-dance. Formatosi come danzatore alla London School of Contemporary Dance e alla Folkwangschulen di Essen con Pina Bausch, ha studiato scienze teatrali, etnologia europea e antropologia culturale. Il suo percorso di interprete è tanto eterogeneo quanto lo sono le fonti che ispirano le sue coreografie. Ha danzato in una compagnia jazz, in un corpo di balletto classico e nelle compagnie di danza contemporanea di Georges Appaix, François Verret, Noémie Lapsezon. Nel 1986 fonda la compagnia Tanzplantation, ribattezzata nel 2000 *Melk Prod., con cui ha all’attivo più di venti creazioni, tra cui No paraderan (2004), L’Opérette sans sous, si… (2006) *MELK PROD. goes to New Orleans (2007) Si, viaggiare (2011).
Marco parla dell’inizio del suo percorso coreografico, della compagnia *Melk Prod. e degli spettacoli Multi(s)me, No paraderan e dell’ultima creazione Ifeel2 (2012).

Marco Berrettini is a German and Italian coreographer. He was the German champion of disco-dance. He trained in London School of Contemporary Dance and in Folkwangschulen with Pina Bausch, he studied theater, european ethnology and cultural anthropology. He danced with a jazz company, of classical ballet and with George Appaix, Francois Verret, Noémie Lapsezon. In 1986 he founded the company Tanzplantation, renamed *Melk Prod. in 2000.
Marco speaks of the beginning of his choreographic path, of the company *Melk Prod, of the productions Multi(s)me, No paraderan and of the latest creation Ifeel2 (2012).

Michele Di Stefano

Luna Paese intervista il coreografo Michele Di Stefano

MK è una formazione indipendente che si occupa di performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più importanti festival della nuova scena con un lavoro di indagine corporea autodidatta, proiettato in ambito internazionale. 
Tra le produzioni più recenti: Tourism commissionato da La Biennale di Venezia, Wasted per F.I.S.Co. 08 (poi Happened), Comfort, ospitato dall’Indonesian Dance Festival e dallo Sparks Festival di Minneapolis e speak spanish in tour nel 2010-11.
Nel 2010 il gruppo è impegnato con due produzioni (Kamikaze e Giuda) nella stagione sui Fondamentalismi voluta da Antonio Latella al NuovoTeatro Nuovo di Napoli. Nello stesso anno Michele Di Stefano ha partecipato come coreografo al progetto Dance n.3 di Cristina Rizzo, con Eszter Salomon e Matteo Levaggi. 
In novembre cominciano le Instruction series, coreografie e ambienti performativi creati a distanza via mail, in coproduzione con Xing/Raum.
Nel 2011 debuttano i progetti: Il giro del mondo in 80 giorni (prod. ZTLpro e Torinodanza), Reform Club con gli Allievi della Scuola Paolo Grassi Milano ( BiennaleDanza Venezia) e la serie Grand Tour.
MK è una delle cinque formazioni alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03).
Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBAC.