Alberto Bentoglio è ottimista: la danza si sta guadagnando sempre più spazio nelle istituzioni teatrali italiane. Lui queste cose le studia da anni, e ogni tanto le cinguetta dal suo twitter. Danza accademica, contemporanea, moderna, teatro-danza, tutte manifestazioni di un gran fermento, una non esclude l’altra ma anzi si rafforzano a vicenda. E in più, la danza contemporanea ha nuove frontiere da attraversare, il video, gli spazi, le aree ibride.
No Internet, no party!
Non si può più fuggire di fronte all’evidenza. La cultura, che sembrava l’ultimo baluardo degli internettofobi, usa la Rete a piene mani. Purtroppo l’Italia non permette alla banda larga di svilupparsi come dovrebbe, ma ciononostante blog, social network, e programmi di condivisione file sono sempre più a sostegno dei nostri prodotti culturali. Ha ancora senso non farne uso? E voi, come li usate?
Risorse on line:
Muori che ti copio
Dopo 70 anni dalla morte di un autore le suo opere diventano di pubblico dominio e noi, come piccoli sciacalli, possiamo utilizzarle senza dover sborsare soldi (che lui peraltro non avrebbe comunque visto). E se vogliamo usare musiche o testi un po’ più “contemporanei”? Una valida alternativa sono le Creative Commons, le licenze della cosiddetta cultura libera. Qui sotto trovate qualche risorsa interessante.