Il 7 Dicembre 2011, giorno della prima della Scala, un gruppo di lavoratori dello spettacolo e della cultura milanese ha manifestato di fronte al Teatro Lirico, centralissimo e storico teatro abbandonato da anni all’incuria, chiedendo maggiore partecipazione nelle decisioni che coinvolgono il nostro settore.
La PrimaVera di Milano
Scompare l’Enpals, per sempre.
Scompare l’Enpals, inghiottito dal cosiddetto decreto Salva-Italia del 5 Dicembre 2011. L’ente previdenziale per gli artisti dello spettacolo sarà assorbito all’interno dell’INPS. Ha così termine il processo di complessiva riorganizzazione degli enti previdenziali cominciato nel 2007 e si viene a creare un super-INPS che dovrà gestire le posizioni pensionistiche di ulteriori 300.000 lavoratori dello spettacolo e 60.000 pensionati.
Considerando che l’Enpals è uno dei pochi enti previdenziali che ha un attivo considerevole, bisognerà ora capire se verrà creato all’interno dell’INPS un fondo ad hoc per gli artisti dello spettacolo dove confluiranno i nostri contributi, o se invece finirà tutto nel calderone.
Stessa sorte dell’Enpals è toccata all’INPDAP, ente di previdenza dei dipendenti pubblici.
AGGIORNAMENTO del 6/12/11: Ecco il testo del decreto in cui si menziona la soppressione dell’Enpals:
Art.21 Soppressione enti e organismi (fino al comma 9)
1. In considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l’applicazione del metodo contributivo, nonché al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, l’INPDAP e l’ENPALS sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all’ INPS, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi.
Per i commi dal 2 all’8 dell’art. 21, clicca qui.
Luca Dini: giù gli steccati!
Luca Dini, presidente della Federazione delle Arti Sceniche Contemporanee, propone al congresso di Torino “Per una piattaforma della danza italiana” del 14 e 15 ottobre 2011, di creare un sistema dello spettacolo dal vivo dove non ci siano più i vecchi confini tra danza e teatro, dove si dialoghi in maniera trasversale con più settori, dalla gioventù alla formazione, esattamente come si fa in Europa, dove le differenze arricchiscano il dialogo, non solo a livello artistico, ma anche nelle politiche culturali.
Sempre più spesso ci capita di sentire operatori che la pensano così, e per i quali l’interdisciplinarietà è componente fondamentale di una riflessione sul contemporaneo. Anche in Italia le cose stanno veramente cambiando.
L’organigramma è servito
Tra new entry e riconferme, segnaliamo l’inserimento della Direzione Cultura nella più grande area Sviluppo Economico, la nascita del progetto “Fabbrica del Vapore” e il nuovo servizio a sostegno del patrimonio artistico e dei progetti innovativi. Nulla di nuovo per il momento, invece, sulle modalità di accesso ai finanziamenti.