24 Gennaio 2025

La PrimaVera di Milano


Il 7 Dicembre 2011, giorno della prima della Scala, un gruppo di lavoratori dello spettacolo e della cultura milanese ha manifestato di fronte al Teatro Lirico, centralissimo e storico teatro abbandonato da anni all’incuria, chiedendo maggiore partecipazione nelle decisioni che coinvolgono il nostro settore.

Scompare l’Enpals, per sempre.

Scompare l’Enpals, inghiottito dal cosiddetto decreto Salva-Italia del 5 Dicembre 2011. L’ente previdenziale per gli artisti dello spettacolo sarà assorbito all’interno dell’INPS. Ha così termine il processo di complessiva riorganizzazione degli enti previdenziali cominciato nel 2007 e si viene a creare un super-INPS che dovrà gestire le posizioni pensionistiche di ulteriori 300.000 lavoratori dello spettacolo e 60.000 pensionati.

Considerando che l’Enpals è uno dei pochi enti previdenziali che ha un attivo considerevole, bisognerà ora capire se verrà creato all’interno dell’INPS un fondo ad hoc per gli artisti dello spettacolo dove confluiranno i nostri contributi, o se invece finirà tutto nel calderone.

Stessa sorte dell’Enpals è toccata all’INPDAP, ente di previdenza dei dipendenti pubblici.

AGGIORNAMENTO del 6/12/11: Ecco il testo del decreto in cui si menziona la soppressione dell’Enpals:
Art.21 Soppressione enti e organismi (fino al comma 9)
1. In considerazione del processo di convergenza ed armonizzazione del sistema pensionistico attraverso l’applicazione del metodo contributivo, nonché al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa nel settore previdenziale e assistenziale, l’INPDAP e l’ENPALS sono soppressi dalla data di entrata in vigore del presente decreto e le relative funzioni sono attribuite all’ INPS, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi degli Enti soppressi.
Per i commi dal 2 all’8 dell’art. 21, clicca qui.

Luca Dini: giù gli steccati!


Luca Dini, presidente della Federazione delle Arti Sceniche Contemporanee, propone al congresso di Torino “Per una piattaforma della danza italiana” del 14 e 15 ottobre 2011, di creare un sistema dello spettacolo dal vivo dove non ci siano più i vecchi confini tra danza e teatro, dove si dialoghi in maniera trasversale con più settori, dalla gioventù alla formazione, esattamente come si fa in Europa, dove le differenze arricchiscano il dialogo, non solo a livello artistico, ma anche nelle politiche culturali.

Sempre più spesso ci capita di sentire operatori che la pensano così, e per i quali l’interdisciplinarietà è componente fondamentale di una riflessione sul contemporaneo. Anche in Italia le cose stanno veramente cambiando.

L’organigramma è servito


Tra new entry e riconferme, segnaliamo l’inserimento della Direzione Cultura nella più grande area Sviluppo Economico, la nascita del progetto “Fabbrica del Vapore” e il nuovo servizio a sostegno del patrimonio artistico e dei progetti innovativi. Nulla di nuovo per il momento, invece, sulle modalità di accesso ai finanziamenti.