18 Gennaio 2025

Capitali Europee della Cultura: quale economia, quale modello?

“Una giornata in diretto collegamento con RavelloLab. Il modello delle capitali europee della cultura dovrebbe diventare da straordinario a ordinario” dice Claudio Bocci, direttore di Federculture, in chiusura dell’evento di Salerno. “Inoltre siamo in un periodo in cui l’Europa è considerata matrigna, invece il modello delle capitali europee della cultura ci riavvicina all’Europa”.

Il 10 dicembre 2013 si è svolta all’Università degli Studi di Salerno la conferenza europea “The European Dimension of Cultural Capitals”. Per la prima volta si sono incontrate le sei città italiane rimaste in gara per essere Capitale Europea della Cultura nel 2019. [Read more…]

Escape the surface I – “A matter of light”

Cos’è una recensione? Implica una revisione di un contenuto e una spiegazione di ciò che con esso si produce.
Sia la parola “critica” che “crisi” vengono dalla medesima radice greca – il verbo krino – che significa dividere, scegliere, decidere, separare.
Isobel Blank ha visto Picnic ad Hanging Rock molte volte nel tempo, e ha realizzato che questa visione causa una crisi – letteralmente – un momento di passaggio verso qualcosa di differente. Il film accompagna lo spettatore in una profonda sensazione di sospensione: descrive l’eterna lotta tra cultura e natura, tra regola e mistero, tra ciò che è consueto e ciò che è inusuale.
L’uso della luce nel film è uno degli elementi centrali per questa sospensione. La luce può mostrare cose differenti negli stessi elementi, può far svanire il proprio perimetro sullo sfondo, può mostrare i ritmi nascosti nella natura, o può far lottare contro una dimensione soggetta a regole.
Il modo di vedere è esclusivamente una scelta individuale.
Il momento in cui le lacrime riempiono gli occhi. Quell’istante, prima che il pianto le lasci andare.
Per lei, Picnic ad Hanging Rock è un modo per esplorare quel limite, oscillando su un filo.
Ha scelto di provare a mostrare il movimento che è scaturito da quella visione.

Scritto, interpretato e diretto da Isobel Blank.

Musica degli Oui Mais Non, dall’album ‘Mille Lires’ © Tandori Records (2012).

Con il supporto di:
Programma Cultura dell’Unione Europea
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Art Coefficient_05: Antufiev | Maramotti

Con Art Coefficient_05 Mali Weil incontra l’opera dell’artista siberiano Evgeny Antufiev.

Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials è la sua prima mostra in Italia, realizzata per la Collezione Maramotti di Reggio Emilia.

Antufiev crea un percorso immersivo attraverso un labirinto di forme, materiali, ready-made e installazioni, fortemente legati alla cultura della sua terra e alla pratica sciamanica in essa ancora viva e insieme evocativi di una dimensione archetipica condivisa. I passi del visitatore, guidati attraverso il bianco dai segni e dalle istruzioni lasciate dall’artista, si trasformano in passi rituali, capaci di riconnettere piani d’esistenza abitualmente franti, rinsaldando legami segreti tra mondo dei vivi e mondo dei morti, tra animali, uomini e divinità. Un’esperienza insieme estetica ed iniziatica alla riscoperta del potere sacrale dell’immagine.

Art Coefficient è un progetto video di Mali Weil sull’incontro tra un’opera d’arte contemporanea e uno spettatore.

Un format che coinvolge diverse istituzioni nel campo dell’arte contemporanea in Italia, Francia, Belgio, Germania, Svezia e Bosnia-Herzegovina.
Che legame si genera dall’incontro tra opera e osservatore? Questo legame si può inserire nel sistema dell’economia dell’arte?
Art coefficient raccoglie storie di singole opere e singoli osservatori, singoli incontri fatti di avvicinamento e distanze.
Art Coefficient fa parte dei progetti Studio28.tv e Web Tvs for EUropean Culture, per lo sviluppo del primo network europeo di WebTVs dedicato alla cultura e alle politiche culturali, in partnership con Perypezye Urbane.

Con il supporto di Culture Programme 2007-2013 dell’Unione Europea, Fondazione Cariplo, Regione Trentino Alto-Adige, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento.

con Giorgio Del Vecchio
e Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble — fusion. Exploring materials
di Evgeny Antufiev
concept e realizzazione Mali Weil
musica Elettra Bargiacchi
production manager Anna Kalbhenn
postproduzione audio Lorenzo Cela – Way Out studio
grazie a Collezione Maramotti, Perypezye Urbane

Campi di Produzione – Kinkaleri

Intervista a Kinkaleri da parte di Luna Paese.

Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. I sei componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, gestione. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera.
La struttura assolutamente originale, sia dal punto di vista organizzativo che per la particolare produzione artistica, fornisce le coordinate essenziali alla volontà di lavoro che la spinge: mettere in tensione il rapporto rappresentativo tra l’oggetto e l’ambito a cui si riferisce (o dovrebbe riferirsi). Tutte le produzioni hanno pertanto sempre avuto quella trasversalità di segni che in ambito contemporaneo stanno progressivamente mettendo in crisi la fruizione della rappresentazione: un linguaggio che impasta le lingue e le rende straniere a se stesse per poi ridefinirsi in altro luogo. La ricerca è sempre stata quindi indirizzata verso una qualità del fare che privilegia l’innovazione, l’interazione tra linguaggi originali attraverso la sperimentazione di diverse modalità di esposizione.
Per questa sua natura, l’andamento produttivo di Kinkaleri da sempre ha trovato un proprio sviluppo attraverso itinerari diversificati – spettacoli, performance, installazioni, produzioni video, sonorizzazioni, allestimenti, pubblicazioni – con ospitalità in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, rassegne di danza e di teatro, rassegne e concorsi video, installazioni sonore, discoteche, produzioni televisive.

Il gruppo è attualmente formato da: Matteo Bambi, Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.

Kinkaleri 1 from Campi di produzione on Vimeo.