AVE MONSTRUM
Coreografia e interpretazione | Chiara Ameglio
Progetto sonoro | Gianfranco Turco
Costumi e realizzazione maschera | Elena Rossi
Luci e Direzione tecnica | Roberta Faiolo
Foto e video | Marcella Foccardi
Produzione | DanceMe – Perypezye Urbane e Fattoria Vittadini
Co-produzione | Festival MilanOltre
Con il sostegno di | Mic – Ministero della Cultura e Creative Europe
Con il supporto di | Festival L’AltraFedora
Anno di produzione | 2020/21
Durata 45’ senza intervallo
debutto
4 ottobre 2021: Festival MilanOltre – Teatro Elfo Puccini, Milano
“…Come possa la divinità aderire all’abbozzo, come l’informe diventi paradiso?”
Victor Hugo
Secondo spettacolo del progetto Indagini sulla mostruosità, Ave monstrum interroga i concetti di mostro, nemico, paura e incompiutezza, ma anche di divino e prodigio attingendo all’etimologia latina della parola monstrum.
Si delinea così un tragitto possibile tra due apparenti antitesi: mostruoso e sacro, facendo della performance un rituale danzato, un atto magico che ci rivela l’opportunità di riconquistare il sacro come principio vitale, tra possessione ed estasi, tra liturgia e magia.
In questo percorso all’interno di un territorio dove gli opposti si confondono, la maschera diviene la chiave di accesso a luoghi dell’inconscio e del non visibile; attraverso il suo mutare e quello del costume, il mostro si rivela in uno moto fluttuante e irrisolto, abitando un luogo di confine, un presente immobile dove non esiste tempo.
Cosa accade quando una creatura dell’ombra viene esposta alla luce? La maschera cambia quando sa di essere guardata?
E se quello che più ci spaventa, fosse proprio la parte più “prodigiosa” di noi? in che modo possiamo essere straordinari, rivoluzionari e “miracolosi”, mostruosamente unici?
Ave monstrum è figlio d’Europa. Nasce nel biennio 2020/2021 grazie a residenze internazionali in cinque nazioni (Islanda, Germania, Finlandia, Francia e Italia) all’interno del progetto DanceMe UP di Perypezye Urbane cofinanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europa e dal Mic – Ministero della Cultura. Il processo creativo si è dunque nutrito dell’incontro con luoghi e culture differenti. Vede inoltre la collaborazione del marchio di moda Ports 1961 per i tessuti dei costumi e le scene.